Santa Maria Domenica Mazzarello. Una fede radicata e un forte realismo evangelico.
Santa Maria Domenica Mazzarello, confondatrice insieme a san Giovanni Bosco delle Figlie di Maria Ausiliatrice, nacque a Mornese, nel Monferrato, il 9 maggio 1837 da una famiglia di contadini, primogenita di sette tra fratelli e sorelle. A undici anni fu ammessa alla prima Comunione: a guidarla spiritualmente era don Domenico Pestarino, condiscepolo e amico del Venerabile Giuseppe Frassinetti. Nell’estate 1860 sulle colline di Mornese esplose il tifo contagiando molte famiglie, tra cui quella di due zii di Maria i quali, oltre ad essere colpiti dal morbo, avevano i loro due bambini in gravissime condizioni. Don Pestarino invitò la giovane a dare una mano in quella casa. Lei ci andò e mentre i parenti guarirono il tifo stroncò lei in modo tale da provocare nei medici una diagnosi di morte imminente. Invece, la febbre improvvisamente scomparve, ma il fisico forte di Maria ne avrebbe portato per sempre la conseguenze sotto forma di una debolezza diffusa.
Nel 1861 con l’amica Petronilla, che aveva il suo stesso cognome, Mazzarello, la santa aprì un piccolo laboratorio di sartoria per insegnare a cucire alle ragazze povere. Poi, una sera d’inverno del 1863, ecco una svolta importante: alla porta del laboratorio, dopo che le dieci apprendiste erano andate a casa, si presentò un venditore ambulante, rimasto vedovo con due bambine di otto e sei anni, chiedendo alle due amiche di tenerle non solo di giorno ma anche di notte, perché lui non ce la faceva più ad andare avanti. Con l’aiuto di alcuni vicini, esse rimediarono due lettini, delle coperte per le piccole e mezzo sacco di farina. In paese, diffusasi la voce che le Mazzarello ospitavano in casa le due orfane, la gente non soltanto aiutò, ma portò anche altre bimbe bisognose di una casa, che furono tutte accolte con carità.
Nell’ottobre 1864 don Bosco, giunto a Mornese coi suoi giovani allievi per una delle gite autunnali, si incontrò con don Pestarino, con Maria Domenica Mazzarello e con le altre ragazze, rimanendo impressionato dalla loro bontà e laboriosità. In quello stesso periodo nella località di Borgo Alto di Mornese si stavano ultimando i lavori di costruzione di un collegio a cui don Bosco aveva promesso di mandare i suoi Salesiani. Visto però che egli da anni stava pensando di fondare una famiglia di suore, pensò di destinare l’edificio che stava sorgendo a Maria Domenica Mazzarello e alle sue ragazze. Così venne fondata la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il 29 gennaio 1872 Maria Domenica Mazzarello venne eletta prima superiora delle ventisei compagne.
Don Pestarino, scrivendo a don Bosco sulle qualità della santa, disse: «Non sa quasi scrivere e poco leggere; ma parla così fine e delicata in cose di virtù e con tale persuasione e chiarezza che sovente si direbbe ispirata dallo Spirito Santo». A trentacinque anni Madre Mazzarello imparò a scrivere e cominciò a parlare in italiano, dimostrando grandi capacità nel guidare la comunità. Don Bosco, nel mandare don Cagliero a Mornese espresse questo giudizio su di lei: «Tu conosci lo spirito del nostro Oratorio, il nostro sistema preventivo e il segreto di farsi voler bene, ascoltare e obbedire dai giovani: amando tutti e non mortificando nessuno e assistendoli giorno e notte con paterna vigilanza, paziente carità e benignità costante. Orbene questi requisiti la buona Madre Mazzarello li possiede e quindi possiamo stare fidenti nel governo dell’Istituto».
Nel 1876, in febbraio, le prime tre suore andarono a Vallecrosia, in Liguria, per aprirvi un oratorio e una scuola per ragazze. A fine marzo sette suore partirono invece per Torino dando inizio, a cinquanta metri dall’oratorio di Valdocco, alle loro opere in quella che diventerà per più di quarant’anni la sede centrale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La salute della santa stava però visibilmente peggiorando e a chi la esortava a riposarsi un po’, lei rispondeva: «E’ meglio per me che me ne vada. Così faranno superiora una più abile di me». Nel febbraio del 1881 accompagnò a Marsiglia le missionarie della terza spedizione diretta in America, ma cadde gravemente ammalata a Saint-Cyr. Rientrata in Italia, madre Mazzarello muore a Nizza Monferrato, dove era stata trasferita la casa generalizia, il 14 maggio 1881, a soli quarantaquattro anni. Le sue ultime parole furono: «
Vogliatevi bene. Tenetevi sempre unite. Avete abbandonato il mondo. Non fabbricatevene un altro qui dentro. Pensate al perché siete entrate in Congregazione. Arrivederci in cielo». Alla sua morte, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausililatrice, che aveva solo nove anni di storia, si era diffuso in quattro nazioni (Italia, Francia, Uruguay e Argentina) e contava centottantanove suore in ventisei case, di cui sei in America.
Il 3 maggio 1936 venne dichiarata l’eroicità delle sue virtù. Beatificata da Pio XI il 20 novembre 1938, Maria Domenica Mazzarello fu canonizzata da papa Pio XII il 24 giugno 1951. La sua opera continua con le
Figlie di Maria Ausiliatrice che fanno vivere ancora oggi il suo sogno in tutto il mondo.
(
Sintesi e stralci di un articolo pubblicato sul sito internet della rivista Famiglia Cristiana).