L'illimitata Misericordia di Dio.
L’Indulgenza è un dono di grazia proprio e peculiare di ogni Anno Santo, poichè «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio.
Non è un caso che nell’antichità il termine “misericordia” fosse interscambiabile con quello di “indulgenza”, proprio perché esso intende
esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini»1.
L'indulgenza, grazia strettamente correlata all'anno giubilare, «è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati,
già rimessi quanto alla colpa2, che il fedele, debitamente disposto e a determinate
condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente
il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi»3.
Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura della comunione con Lui che viene ristabilita grazie al Sacramento della Penitenza attraverso
il quale Dio cancella i peccati. Con la Confessione permettiamo al Signore di distruggere i nostri peccati, di risanarci il cuore,
di rialzarci e di abbracciarci, di farci conoscere il suo volto tenero e compassionevole.
Tuttavia, il peccato “lascia il segno”, porta con sé delle conseguenze in quanto «ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento
malsano alle creature, che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio»4.
Dunque permangono, nella nostra umanità, dei “residui del peccato” che costituiscono la pena temporale che deve essere scontata.
Per cancellare anche tutti i residui del peccato interviene, dunque, l'Indulgenza Plenaria che, per la grazia di Cristo, rimette tutta la pena temporale
dei peccati già perdonati grazie all'Assoluzione ottenuta con la Confessione.
Può ottenere le indulgenze ogni persona battezzata che non sia scomunicata. Per conseguire le indulgenze è necessario che il fedele battezzato
sia in grazia di Dio, senza cioè peccato mortale, perché la pena temporale può essere cancellata solo dopo che sia stato perdonato il peccato
attraverso la Confessione o, in caso di impossibilità di confessarsi, da un atto di sincera contrizione con il proposito di accedere al sacramento
della Penitenza non appena possibile.È inoltre necessaria l’intenzione di ottenere l’indulgenza, perché il beneficio è concesso solo a chi
liberamente intende riceverlo.
Per ottenere l’Indulgenza Plenaria, oltre a compiere una specifica azione correlata con ogni Indulgenza, occorre sempre adempiere alle seguenti
condizioni:
- confessarsi (la confessione deve essere «individuale e integra»);
- fare la Comunione eucaristica;
- pregare secondo le intenzioni del Papa (ad esempio, un Padre Nostro e un’Ave Maria).
Durante il Giubileo Ordinario del 2025 tutti i fedeli veramente pentiti che abbiano escluso qualsiasi affetto al peccato potranno conseguire
quotidianamente pienissima Indulgenza, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio, compiendo, oltre alle condizioni
già indicate (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), uno dei seguenti atti:
I. - UN SACRO PELLEGRINAGGIO.
I fedeli potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare se si recheranno in pellegrinaggio verso uno dei seguenti luoghi sacri giubilari
partecipando in quel luogo alla Santa Messa, ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o
l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri);
alla Via Crucis; al Rosario mariano; all’inno Akathistos; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali
dei penitenti.
- IN ROMA: si potranno svolgere i pellegrinaggi giubilari e chiedere l’indulgenza plenaria visitando almeno una delle quattro
Basiliche Papali Maggiori di San Pietro in Vaticano, di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le Mura.
- IN TERRA SANTA: nella terra di Gesù si potranno svolgere i pellegrinaggi giubilari e chiedere l’indulgenza plenaria visitando
almeno una delle tre basiliche: del Santo Sepolcro in Gerusalemme, della Natività in Betlemme, dell’Annunciazione in Nazareth.
- IN ALTRE CIRCOSCRIZIONI ECCLESIASTICHE: si potranno svolgere i pellegrinaggi giubilari e chiedere l’indulgenza plenaria visitando
la chiesa cattedrale o altre chiese e luoghi sacri designati dall’Ordinario del luogo.
II. - UNA PIA VISITA A UN LUOGO SACRO.
Altresì, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi
luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione,
concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e con delle invocazioni a Maria Madre di Dio.
Nella particolare occasione dell’Anno giubilare, si potranno visitare, oltre ai luoghi di pellegrinaggio già indicati, anche
i seguenti altri luoghi sacri alle stesse condizioni:
- IN ROMA: la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo al Verano, la Basilica di San Sebastiano
(si raccomanda vivamente la devota visita detta “delle sette Chiese”, tanto cara a San Filippo Neri), il Santuario del Divino Amore,
la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, luogo del Martirio dell’Apostolo, le Catacombe cristiane;
le chiese dei cammini giubilari dedicati rispettivamente all’Iter Europaeum e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e
Dottori della Chiesa (Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Santa Brigida a Campo de’ Fiori, Chiesa Santa Maria della Vittoria,
Chiesa di Trinità dei Monti, Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio);
- IN ALTRI LUOGHI NEL MONDO: le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli;
le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova; qualsiasi Basilica minore,
chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano nonché, per l’utilità dei fedeli, qualsiasi insigne chiesa collegiata
o santuario designato da ciascun Vescovo diocesano od eparchiale, come pure santuari nazionali o internazionali indicati dalle
Conferenze Episcopali.
I fedeli veramente pentiti che non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi
(come anzitutto tutte le monache e i monaci di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri
luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), conseguiranno l’Indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in
spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse
attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero,
dell’ospedale, della casa di cura, del carcere...) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere
conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita.
III. - COMPIENDO OPERE DI MISERICORDIA E DI PENITENZA.
Inoltre, senza compiere pellegrinaggi o pie visite ai luoghi giubilari, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza Plenaria:
- Partecipando alle MISSIONI POPOLARI;
- Partecipando a ESERCIZI SPIRITUALI o ad INCONTRI DI FORMAZIONE sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica,
da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto;
- Compiendo OPERE DI MISERICORDIA corporale (dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri,
assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti) e spirituale (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori,
consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti);
Allo stesso modo i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino
in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili... ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente
in loro (cfr. Mt 25, 34-36) e ottemperando alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera. I fedeli, senza dubbio, potranno ripetere
tali visite nel corso dell’Anno Santo, acquisendo in ciascuna di esse l’Indulgenza plenaria, anche quotidianamente.
- Compiendo ATTI PENITENZIALI come:
a) Riscoprire il valore penitenziale del venerdì astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno, da futili distrazioni
(reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando
l’astinenza secondo le norme generali della Chiesa e le specificazioni dei Vescovi), nonché devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri;
b) Sostenere opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa
della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi
che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie;
c) Dedicare una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili
forme di personale impegno.
Nonostante la norma generale secondo cui si può conseguire una sola Indulgenza plenaria al giorno, le norme sulla concessione dell'Indulgenza
durante il Giubileo Ordinario dell'anno 2025 emesse dalla Penitenzieria Apostolica stabiliscono che “i fedeli che avranno emesso l’atto di carità
a favore delle anime del Purgatorio, se si accosteranno legittimamente al sacramento della Comunione all’interno di una celebrazione Eucaristica
una seconda volta nello stesso giorno, potranno conseguire due volte nel medesimo giorno l’Indulgenza plenaria, applicabile soltanto ai defunti.
1. FRANCESCO, Bolla «Spes non confundit» di Indizione del Giubileo 2025, n.23.^
2. Cioè per i peccati per i quali si è ottenuta l’assoluzione a seguito della Confessione.^
3. Codice di Diritto Canonico, Can.992.^
4. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1472.^