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Santa Maria Domenica Mazzarello - Roma
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   Inizia il 24 dicembre 2024 con l'Apertura della Porta Santa in San Pietro il Giubileo sulla Speranza.
Al via il Giubileo Ordinario 2025.

Il Giubileo Ordinario 2025, incentrato sulla speranza che non delude (Cfr. Rm 5,5), si aprirà ufficialmente il 24 dicembre 2024 alle ore 19.00, quando papa Francesco presiederà il rito dell'Apertura della Porta Santa della Basilica Papale di San Pietro. A seguire il Santo Padre presiederà la celebrazione della Santa Messa nella notte del Natale del Signore all’interno della Basilica.

Con il rito dell'Apertura della Porta Santa della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano inizia, dunque, il 27o Giubileo Universale ordinario della storia della Chiesa cattolica. In passato, in ulteriori 3 occasioni, è stato inoltre indetto e celebrato un Giubileo straordinario: la prima volta nel 1933-34, quando papa Pio XI stabilì che si celebrasse un Giubileo straordinario per fare memoria del «compimento della redenzione del genere umano» a 1900 anni dalla morte e Resurrezione di Gesù Cristo; nel 1983-84 papa Giovanni Paolo II indisse il secondo Giubileo straordinario, nel 1950o anniversario della morte e Resurrezione di Cristo; l'ultimo Giubileo straordinario in ordine di tempo è stato il Giubileo della misericordia indetto da papa Francesco e celebrato nel 2015-2016. Il prossimo Giubileo straordinario, infine, è stato annunciato per il 2033, in occasione dei duemila anni della morte e resurrezione di Cristo1.

Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso destinato a promuovere la santità di vita. E' l'anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l'anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all'umanità.

Le origini del Giubileo si ricollegano all'Antico Testamento. La legge di Mosé aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare: "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo, esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà nella sua proprietà"2. L'inizio del Giubileo era sancito dal suono di un corno d'ariete, chiamato in ebraico "qéren yobél", da cui deriva la parola "Giubileo". La celebrazione di quest'anno santo prevedeva, tra l'altro, la restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra.

Il Vangelo di Luca, citando un brano del profeta Isaia, presenta Gesù come Colui che porta a compimento l'antico Giubileo: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore»3.

Il primo Giubileo ordinario della storia cristiana fu indetto nel 1300 da Papa Bonifacio VIII con la Bolla "Antiquorum Habet Fida Relatio" con cui veniva concessa l'indulgenza plenaria a tutti coloro che avessero fatto visita alle Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura. L'enorme afflusso di pellegrini giunti nella città di Roma indusse il Papa a concedere l'indulgenza plenaria per tutto l'anno 1300 e, in futuro, ogni cento anni, cioè all'inizio di ogni nuovo secolo. Tra i pellegrini di questo primo Giubileo vi furono: Dante, Cimabue, Giotto, Carlo di Valois, fratello del re di Francia, con sua moglie Caterina. Dante Alighieri ne conserva un'eco in alcuni versi della "Divina Commedia", nel Canto XVIII dell'Inferno, in cui parla di un afflusso di pellegrini giunti a Roma talmente grande da rendere necessario regolamentare il senso di marcia dei pedoni sul ponte di fronte a Castel Sant'Angelo e nel Canto XXXI del Paradiso.

Dopo il trasferimento della sede del Papa ad Avignone (1305-77) vennero formulate numerose richieste perché il secondo Giubileo fosse indetto nel 1350 e non nel 1400. Clemente VI acconsentì e con la bolla Unigenitus Dei Filius del 1343 fissò la celebrazione di un Anno Santo ogni 50 anni, considerando la brevità della vita umana e richiamando l'antica tradizione del popolo di Israele che celebrava il Giubileo proprio ogni 50 anni. Dopo la celebrazione del secondo Giubileo, avvenuta nel 1350, papa Urbano VI, che nel frattempo aveva riportato la sede apostolica a Roma, anticipò la celebrazione del nuovo Anno Santo al 1390, stabilendo nel contempo un nuova cadenza temporale dell'anno giubilare, che ora veniva fissata in 33 anni in riferimento al periodo della vita terrena di Gesù. Le celebrazioni successive sono del 1400 e del 1423, anni in cui alcune testimonianze storiche riferiscono per la prima volta alcune notizie circa la tradizione dell'apertura di una Porta Santa presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Dopo la celebrazione del Giubileo del 1450, anno in cui alcune testimonianze storiche riferiscono dell'esistenza delle Porte sante nelle Basiliche di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura e San Pietro, papa Paolo II, con una Bolla del 1470, stabilì la ricorrenza del Giubileo ogni 25 anni.
Se la cadenza dell'Anno Santo, dunque, è cambiata più volte fino al 1470, diverso nel tempo è stato anche il modo di celebrare il Giubileo e di ottenere l'indulgenza plenaria: all’origine si richiedeva ai pellegrini di visitare le Basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le mura per alcuni giorni continuativi o saltuari e almeno una volta al giorno (30 giorni per i cittadini di Roma, quindici giorni per i pellegrini giunta da fuori Roma); successivamente vennero poi aggiunte le visite alla Basilica di San Giovanni in Laterano e alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel 1500 venne stabilita la possibilità di ottenere l'indulgenza anche per le anime del Purgatorio. Gradualmente, con il trascorrere del tempo, dunque, si sono aggiunti altri segni e condizioni per ottenere l'indulgenza giubilare sino a giungere alle attuali modalità di celebrazione e svolgimento dell'Anno Santo.

Quest'anno, dopo l'apertura della Porta Santa della Basilica Papale di San Pietro, che sancirà l'inizio del Giubileo Ordinario 2025, i successivi grandi eventi giubilari previsti in calendario sono l'Apertura della Porta Santa della Basilica lateranense (il 29 dicembre 2024), l'Apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore (il 1° gennaio 2025) e, infine, l'Apertura della Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le mura (il 5 gennaio 2025). Il 26 dicembre papa Francesco aprirà la Porta Santa presso il carcere di Rebibbia «per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza,[...] perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita»4.

Per partecipare agli eventi del Giubileo e per organizzare il proprio pellegrinaggio alla Porta Santa è necessaria la Carta del Pellegrino, una carta digitale gratuita e nominativa che si ottiene solo ed esclusivamente registrandosi al portale delle iscrizioni, a cui si accede tramite il sito internet ufficiale del Giubileo 2025 o tramite l’app ufficiale del Giubileo scaricabile sia per i sistemi Android che IOS. Dopo aver ottenuto la carta del Pellegrino e aver fatto accesso con il proprio account dal sito o dall’app, ci si potrà iscrivere al pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro e a tutti gli eventi principali del Giubileo. Tale strumento di registrazione permette un’organizzazione ordinata dell’accesso, sia alla Porta Santa di San Pietro, sia agli eventi principali per i quali si prevede un numeroso afflusso di pellegrini. Il portale consente l’iscrizione come singoli o come gruppi, permette di segnalare eventuali disabilità, di modificare o cancellare le prenotazioni, gestendo l’orario, il giorno e il mese del pellegrinaggio. Tutte le informazioni sono riportate sul sito ufficiale del Giubileo 2025. Di seguito riportiamo il link al programma dei grandi eventi del Giubileo e a un articolo che illustra come conseguire l'Indulgenza Plenaria durante il Giubileo.

«Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1). Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. [...] Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza.[...]
Il prossimo Giubileo, dunque, sarà un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella in Dio. Ci aiuti pure a ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. La testimonianza credente possa essere nel mondo lievito di genuina speranza, annuncio di cieli nuovi e terra nuova (cfr. 2Pt 3,13), dove abitare nella giustizia e nella concordia tra i popoli, protesi verso il compimento della promessa del Signore.
Lasciamoci fin d’ora attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano. Possa la nostra vita dire loro: «Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore» (Sal 27,14). Possa la forza della speranza riempire il nostro presente, nell’attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo, al quale va la lode e la gloria ora e per i secoli futuri.

FRANCESCO, SPES NON CONFUNDIT, Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell'Anno 2025.


1. Evidenzia in questo senso papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell'anno 2025 «Spes non confundit» che l'«L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia. Nell’ultimo Giubileo Ordinario si è varcata la soglia dei duemila anni della nascita di Gesù Cristo. In seguito, il 13 marzo 2015, ho indetto un Giubileo Straordinario con lo scopo di manifestare e permettere di incontrare il “Volto della misericordia” di Dio, annuncio centrale del Vangelo per ogni persona in ogni epoca. Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Nello stesso tempo, questo Anno Santo orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Siamo così dinanzi a un percorso segnato da grandi tappe, nelle quali la grazia di Dio precede e accompagna il popolo che cammina zelante nella fede, operoso nella carità e perseverante nella speranza (cfr. 1Ts 1,3)».FRANCESCO, Bolla «Spes non confundit» di Indizione del Giubileo 2025, n.6.^
2. cfr. Lv 25, 8-13.^
3. cfr. Lc 4,16-21.^
4. cfr. FRANCESCO, Bolla «Spes non confundit» di Indizione del Giubileo 2025, n. 10.^
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